La scuola
Le difficoltà che uno studente con Spina Bifida può presentare a scuola coinvolgono queste aree:
Tuttavia questi fattori non conducono inevitabilmente a uno scarso rendimento scolastico: gli alunni con Spina Bifida possono usare altre abilità per compensare il loro svantaggio. I ritardi nell’apprendimento, se individuati precocemente, possono essere recuperati e superati con un adeguato supporto e affiancamento. Gli insegnanti dovrebbero prestare molta attenzione al comportamento di uno studente con Spina Bifida: se infatti un alunno sembra senza riposo, è distratto, senza memoria, non capisce il senso delle domande che gli vengono poste e segue il lavoro con un ritmo diverso rispetto al resto della classe, è bene intervenire in fretta. Con un aiuto sufficiente, a volte anche solo adattando parti del programma, il bambino sarà in grado di migliorare. Inoltre, un regolare e costante sostegno individuale dovrebbe essere offerto ogni giorno, anche con un orario ridotto. Lo Stato italiano e le Regioni tutelano le persone con disabilità anche quando si parla di scuola: numerose sono le leggi che garantiscono il diritto allo studio, il pieno inserimento e la piena integrazione nella scuola degli alunni che dimostrano lacune derivanti dalla disabilità, attraverso il sostegno di insegnanti specializzati e/o con interventi socio-psicopedagogici in collaborazione con gli Enti e le Aziende Sanitarie locali. Se sei genitore di un bambino con Spina Bifida e ritieni che tuo figlio abbia bisogno di un insegnante di sostegno, puoi fare una segnalazione alla sua scuola, che inoltrerà la tua richiesta al Provveditorato agli Studi. Scarica qui di seguito il manuale per insegnanti “I bambini con Spina Bifida a scuola” realizzato da ATISB, Associazione Toscana Idrocefalo e Spina Bifida.
Per approfondimenti consulta il diritto allo studio: